Alla scoperta del nuovo millesimato e di altre gemme preziose: a Bolgheri lo Champagne Charles Heidsieck

Bolgheri, provincia di Livorno, Tenuta Donna Olimpia: siamo andati in questa prestigiosa location della famiglia Folonari, per una giornata-evento dalle forti connotazioni sparkling: la presentazione della nuova annata di Champagne Charles Heidsieck, il Brut Millésimé 2008.

 

Deliziati dal sempre coinvolgente e puntuale Alberto Lupetti, in assoluto uno dei più autorevoli esperti di champagne, la masterclass prevedeva una degustazione guidata di 5 bottiglie della prestigiosa maison, un piccolo dibattito-confronto, un aperitivo e infine un pranzo curato dalle sapienti mani di Andrea e Daniele Zazzeri della mitica Pineta di Marina di Bibbona.

Vediamo com’è andata.

Bolgheri, Donna Olimpia, lo Champagne Charles Heidsieck

LA DEGUSTAZIONE CON LO CHEF DE CAVE

La presenza dello Chef de Cave della cantina francese, Cyril Brun, ha impreziosito la scansione di sorsi e sensazioni. Lui, proveniente da una famiglia di enologi e commercianti di vino ad Aÿ, e formatosi negli Stati Uniti nel settore commerciale prima di divenire il responsabile della comunicazione e dello sviluppo enologico di Veuve Clicquot (dove ha lavorato per ben 15 anni), ha fatto sorridere un po’ tutti i convenuti quando ha raccontato: “Mia madre era un medico e avrebbe voluto che seguissi la sua strada. Mio padre era invece un vigneron e mi diceva spesso: ‘Se fai il medico vedrai solo gente malata, al contrario, producendo champagne, vedrai solo gente felice’”.

Bolgheri, Donna Olimpia, la sala pronta per la degustazione dello Champagne Charles Heidsieck

LA MAISON CHARLES HEIDSIECK

Charles Heidsieck è una prestigiosa Maison fondata a Reims nel 1851. Lo stile degli champagne, molto riconoscibile, è caratterizzato da un’alta proporzione di vini di riserva che arricchisce le cuvée sans année della Maison, in assoluto uno degli “champagne base” (scusate la brutta e riduttiva dicitura!) migliori in circolazione. Ma anche delle altre gemme prodotte (una su tutte il fantastico Blanc des Millénaires purtroppo oggi assente alla degustazione). L’invecchiamento dei vini nelle 47 crayeer a venti metri di profondità e a temperatura costante di 10 gradi sono un altro tratto distintivo dell’azienda.

Il Rosé Réserve

Pinot noir vinificato in rosso al 34%, 33% chardonnay e 33% petit meunier. Dosage 11g/l (degorgement 2018, mise en cave 2013).

Perlage davvero fine. Elegante ma di carattere. Ottima persistenza.

Punti: 89/100

 

Il Brut Réserve

Uvaggio: 1/3 pinot noir, 1/3 chardonnay e 1/3 meunier.

60% da vendemmia 2015, 40% da vini di riserva (chardonnay e pinot noir in parti uguali). Si tratta della più alta concentrazione di vini di riserva – di almeno 10 anni – proposta in una cuvée brut. Affinamento in bottiglia ‘sur lies’ per almeno 3 anni. Che dire? Cremoso, setoso. Uno degli champagne presenti sul mercato più sorprendenti per personalità e soprattutto per vantaggiosissimo rapporto qualità prezzo.

Punti: 90/100

 

Il Blanc de Blancs

100% Chardonnay di Trépail ma anche di Montgeux. Il 75% dalla vendemmia 2012, 25% dalle ultime 5 annate. Dosage 9 grammi per litro. Anche qui si apprezza la trama setosa. Un prodotto da aperitivo, un sorso ruffiano e piacione che strizza l’occhio al mercato, ma sempre con lo stile intrigante della maison.

Punti: 91/100

 

Il Brut Vintage 2005 Magnum

60% pinot noir, 40 % chardonnay. Selezione di 11 Grand e Premier Cru. 12 anni sui lieviti, dégorgement tardif 2018. L’annata 2005, si sa, non è certo stata favorevole (secondo Lupetti è talmente tragica che non andava ‘millesimata’ in quasi in tutte le maison di Champagne!). Invece notiamo qua un naso ricco, suadente, un po’ alla Dom Pérignon. Ma che bello scoprire poi la contrapposizione di una bocca fresca, giovane! Alla fine il bicchiere ci affascina (sapiente uso della barrique).

Punti: 92/100

 

Il Brut Millésimé 2008

60 pinot noir, 40 chardonnay.

Tutto il mondo dello Champagne nutre grandi aspettative da questo fortunatissimo millesimo, che in molti paragonano all’eccezionale 1988. E oggi ne abbiamo una lampante riprova: complessità, potenza, sferzante energia. Sorso teso, vibrante. Insomma, un cavallo di razza che va solo aspettato con pazienza. Oggi un pelo ruvido. Domani, sicuramente, e ci scommettiamo, grandissimo!

Un assemblaggio di 10 grands crus: Oger, Vertus, Chouilly, Cuis, Verzy, Ay, Ludes, Ambonnay, Tauxières, Avenay vinificati separatamente, vitigno per vitigno, con un affinamento sur lies di 10 anni.

Punti: 94/100

La Jeroboam del Millésimé 1989 Charles Heidsieck

A TAVOLA CON I FRATELLI ZAZZERI

Il salmone Upstram di Claudio Cerati, da solo, poteva valere il viaggio: immenso. Servito in giardino assieme alle scenografiche (e godibilissime) Jeroboam di Brut Vintage 1989, ha dato il la alla parte gastronomica. Dopo aver visitato la magnifica cantina dove affinano i rossi bolgheresi aziendali, ci siamo seduti nel bel salone della Tenuta Donna Olimpia. Un pranzo sopraffino, con il pesce e la maestria dei fratelli Zazzeri e del loro staff della Pineta. Grandi Champagne volevano una grande cucina: missione compiuta.

Daniele Zazzeri de La Pineta di Marina di Bibbona

TESTO: GIANLUCA DOMENICI / FOTO: VALERIO BUFFA E GIANLUCA DOMENICI

Nessun commento

Lascia un commento